Il nostro giudizio sul Piano di Governo
del Territorio è stato fin dalla prima ora fortemente negativo per le
previsioni esagerate di consumo di suolo in una città già radicalmente
modificata dal vecchio Piano Regolatore.
Gli interventi edificatori già effettuati
sommati a quelli per i quali si sono avviati gli iter amministrativi finiranno
per stravolgere in modo irreversibile, l’impianto urbano ereditato dalla storia
della nostra città.
Le nostre preoccupazioni non sono
solo di carattere ecologico, che pure sono importanti e decisive, ma riguardano
anche altri effetti significativi che si potrebbero manifestare se il piano
venisse attuato così com’è. Infatti il moltiplicarsi degli insediamenti
abitativi porta con sé molti problemi, quali:
·
l’affievolirsi delle relazioni interpersonali e
sociali dei cittadini con la perdita del senso di appartenenza alla comunità;
·
una carenza di socialità e di vitalità dei
quartieri che pone reali problemi di sicurezza: più un luogo è frequentato da
persone che hanno relazioni solide e più è naturalmente sicuro; più la
città si estende e più si desertifica;
·
l’impoverimento delle tradizioni e della
ricchezza culturale della comunità;
·
il deprezzamento nei valori delle abitazioni
esistenti che costituiscono la prima fonte di risparmio per molte famiglie;
·
e, soprattutto, il peggioramento della qualità
della vita, provocato dagli inquinamenti, dal traffico, dalla congestione
urbana.
A questi motivi si sono aggiunte le
gravi irregolarità che hanno viziato la formulazione del PGT: è un fatto
acclarato dalla giustizia che almeno 5 ambiti sono stati inseriti in Piani
Attuativi solo a seguito di atti di corruzione, ma il sistema che ha operato
per essi verosimilmente ha riguardato anche altre situazioni.
Riteniamo pertanto indispensabile
procedere nel minor tempo possibile ad un rifacimento del PGT secondo una
impostazione a consumo zero di suolo. Per dare più efficacia a questa azione sarà
peraltro necessario che la gente di Carate sia veramente coinvolta in tale processo, non limitandosi alle forma di
partecipazione strettamente previste dalla Legge 12. Bisognerà invece:
·
superare
l’idea che solo gli “esperti” si devono occupare del progetto di città;
·
realizzare
una partecipazione che sia, nel contempo, individuazione delle reali esigenze e
costruzione di risposte condivise;
·
evitare,
come è accaduto finora, che si confonda la partecipazione con l’informazione
offerta alla città di scelte già prese.
In particolare
la nostra lista individua i seguenti punti sui quali concentrare l’azione della
prossima amministrazione comunale:
a. partecipazione alla fase attuativa
del PGT:
§
realizzare consultazioni nel mondo delle
associazioni, dei sindacati, degli imprenditori, dei commercianti, degli artigiani
per raccogliere osservazioni e proposte;
§
effettuare interviste a campioni significativi,
organizzare concorsi pubblici, convegni, riunioni nei quartieri e nelle
frazioni e via dicendo;
§
mettere a disposizione del percorso
partecipativo tutti quegli strumenti e servizi che sono indispensabili alla sua
riuscita.
b. forma urbana:
§
evitare che la costruzione del disegno urbano
rimanga una prerogativa pressoché assoluta degli investitori privati cui
vengono delegate decisioni che coinvolgono il destino di tutti, presente e
futuro;
§
contrastare l’eccessiva specializzazione delle
zone della città, evitando, ad esempio, di connotare le aree al di là del viale
Brianza come quartieri dormitorio e privi di servizi;
§
migliorare l’accessibilità e i collegamenti fra
spazi pubblici e privati, costruendo percorsi protetti anche attraverso il
verde cittadino (es: parco Cusani) per dare vitalità e frequentazione ai più
importanti spazi pubblici, quale antidoto al degrado e all’insicurezza;
§
riqualificare l’incrocio di S. Bernardo come
punto panoramico di particolare pregio e porta di accesso alla città;
§
incrementare la frequentazione della Villa
Cusani come luogo privilegiato di avvenimenti temporanei (mostre o convegni),
ma anche come sede di attività culturali o politiche permanenti;
§
rilanciare la vita sociale delle frazioni e nei
quartieri con proposte di maggior coinvolgimento nella gestione
amministrativa e con il decentramento di alcuni servizi comunali;
§
stimolare la trasformazione e il pieno recupero,
anche per utilizzo pubblico, di importanti aree dismesse o male utilizzate.
c. ecologia e
sicurezza ambientale:
§
Collegare, laddove è possibile, aree verdi fra
di loro (corridoi ecologici);
§
progettare nuovi PLIS (Parchi Locali di
Interesse Sovracomunale) per connettere e integrare il sistema del verde urbano e con
quello delle aree protette situate in comuni limitrofi;
§
predisporre un piano di prevenzione dei
rischi idrogeologici;
§
migliorare la difesa del fiume Lambro attraverso
la costituzione di associazioni e accordi sovra comunali volti a ridurre
l’inquinamento delle acque;
§
tutelare il parco fluviale con progetti di
difesa delle sponde e di rinaturalizzazione del percorso delle acque e
dell’ambiente circostante;
§
proseguire nella riqualificazione dei sentieri lungo le sponde del fiume;
§
controllare l’inquinamento da polveri, luminoso
ed acustico e risolvere i problemi urgenti legati alla presenza di amianto in
alcuni edifici sul territorio comunale;
§
riorganizzare il servizio raccolta rifiuti, sulla
base di 4 r: riduzione, recupero, riciclo, riuso.
d. fabbisogno edilizio:
§
individuare il fabbisogno di abitazioni in
rapporto a previsioni demografiche realistiche, anche in relazione agli standards
abitativi e al reddito dei cittadini;
§
introdurre meccanismi premiali per chi affitta (a
Carate ci sono oltre 400 appartamenti vuoti);
§
acquisire finanziamenti regionali e statali per
offrire opportunità abitative in affitto moderato e sociale;
§
recuperare il maggior numero possibile di
costruzioni esistenti;
§
incentivare l’adozione di accorgimenti per il
risparmio energetico e per l’uso di energie provenienti da fonti rinnovabili ;
§
adeguare le reti tecnologiche, quali
l’acquedotto, le condotte del gas, le fognature e via dicendo.
e. attività
commerciali e produttive:
§
predisporre un’offerta di aree per
attività artigianali e la piccola industria commisurata ai bisogni effettivi della
città;
§
tutelare il sistema commerciale di Carate,
essenziale per la vitalità del paese e per le relazioni umane, evitando
l’insediamento di grandi e medi centri commerciali;
§
facilitare il mantenimento di attività
produttive individuali o di piccole dimensione dentro la città;
§
promuovere consorzi e associazioni con comuni
limitrofi per realizzare infrastrutture e servizi utili alle attività
produttive.
f. crescita qualitativa e la distribuzione dei servizi
§
garantire, in campo sanitario, la presenza sul
territorio dei servizi essenziali, difendendo la permanenza a Carate della sede
sanitaria distrettuale e dell’ospedale Vittorio Emanuele III e sostenendo gli
istituti clinici Zucchi nel miglioramento della collaborazione fra gli enti;
§
potenziare gli spazi ambulatoriali Psichiatrici
di via Donizetti con la creazione di Centro Psico- Sociale;
§
organizzare eventi formativi su salute e stili
di vita
§
valorizzare i luoghi di incontro per gli anziani
e predisporre laboratori o occasioni di socializzazione per i giovani;
§
promuovere la cultura della solidarietà e della
buona vicinanza come uno dei tratti tipici della comunità caratese
g. mobilità:
§
attuare un piano urbano del traffico che definisca
la gerarchia delle strade urbane, razionalizzi i percorsi obbligati, migliori
la viabilità anche con interventi di natura strutturale;
§
proibire il traffico pesante su alcuni tratti
urbani (Agliate);
§
progettare zone a traffico limitato in aree
centrali del paese;
§
allestire percorsi protetti (piste ciclabili e/o
ciclopedonali) di collegamento fra le più importanti strutture pubbliche
(Scuole, Comune, Ospedale, ecc);
§
migliorare o istituire collegamenti con le
stazioni ferroviarie di Seregno, Villa Raverio e Carate Calò;
§
favorire la realizzazione di parcheggi (anche
sotterranei) che siano in armonia con la scena urbana esistente, limitando al
massimo il ricorso ai parcheggi a pagamento;
§
predisporre un piano per l’abbattimento delle
barriere architettoniche in tutti gli edifici e spazi pubblici;
§
predisporre una presenza assidua della polizia
locale nelle strade e nelle piazze per controllare il regolare svolgimento del
traffico e della sosta.
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