Ho 48 anni, un marito e due
figli, abito a Carate dal 1994. Sono laureata in filosofia e ho seguito corsi
di specializzazione nell’ambito delle politiche attive del lavoro. Ho lavorato
nell’ambito delle politiche giovanili (Progetto Giovani e Informagiovani) e delle
politiche del lavoro (Centro Lavoro Vimercatese). Mi sono occupata di
coordinamento operatrici di sportello, relazione con gli Amministratori
Pubblici e i funzionari dei 19 comuni aderenti, progetti di ricollocazione,
progetti di pari opportunità e di imprenditoria femminile, lavori di cura
(badanti), tirocini formativi, organizzazione di incontri pubblici e convegni,
formazione. A Carate Brianza insieme a alcune amiche ho fondato l’Associazione
Genitori dell’ITCS G.D. Romagnosi e conduco insieme a tanti altri volontari e
volontarie il Piedibus. “Coordino” Donne Accanto, laboratorio di lingua
italiana per cittadine straniere e aiuto scolastico ai bimbi, bimbe, ragazzi/e
di lingua non italiana. Faccio parte del
nascente Punto Famiglia ACLI. Mi piacciono i nuovi stili di vita e tutto quello
che crea relazioni e legami di solidarietà tra le persone, così ho organizzato
un percorso per far nascere un Orto Condiviso - si zappa, semina e raccoglie
insieme, tempo permettendo, tempo climatico intendo, perché quello personale si
moltiplica per tutti i partecipanti. Spero che Carate diventi un orto diffuso,
dove coltivare, insieme ai prodotti dell’orto, relazioni e saperi. Sono una
gasista, partecipo a LambroGas, gruppo di famiglie che compra insieme i
prodotti più disparati ma che siano il più possibile locali, etici ed equi.
Credo che l’epoca dell’egoismo
sia finita e che tutti e tutte, soprattutto le donne che sono più concrete,
dovrebbero occuparsi del territorio in cui abitano, per renderlo vivo e
accogliente. Insieme trovare la strada per vivere bene, interrogando non solo
il nostro bisogno ma soprattutto quello di chi ci è accanto e per diversi
motivi è in condizione di disagio o debolezza.
Bisogna essere seri e creativi e
operare davvero con delle visioni di futuro che permettano di dare speranza e
sogni ai nostri figli e alle nostre figlie; che permettano di riconoscerci e
sostenerci uno con l’altro, senza vergogna per le difficoltà, ritornando
insieme a “cose” più importanti di quelle che si comperano o ci mascherano per
essere accettati.
Non ho tessere di partito, però
ho quella dell’ANPI, perché non bisogna dimenticare le nostre radici e i troppi
morti e morte che ci danno occhi e parole per ridire ogni giorno la nostra
libertà e inseguire l’uguaglianza.
"Si dovrebbe poter comprendere che
le cose sono senza speranza e tuttavia essere decisi a cambiarle".
Francis Scott
Fitzgerald
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