Riteniamo (e non da oggi) che solo
il rapporto costante tra eletti ed elettori, tra chi ricopre le cariche istituzionali
e i cittadini, possa garantire una democrazia compiuta. Non vi è nessuna
effettiva libertà senza strumenti e forme di partecipazione aperte e
trasparenti. A Carate, la partecipazione è stata spesso enunciata, ma
assai poco praticata. Per questo è necessario un altro modo di amministrare:
- Il Consiglio Comunale deve tornare ad essere luogo di dibattito dove si definiscono gli indirizzi per la funzione esecutiva, e non un mero organo di ratifica (e caso mai di controllo) per decisioni prese altrove; i consiglieri devono perciò essere coinvolti anticipatamente nell’iter di formazione di una decisione, e cioè a partire dall’identificazione del problema o dalla occasione che determina la necessità di decidere;
- È necessario dare maggiore trasparenza e pubblicità all’attività amministrativa, utilizzando anche le opportunità offerte dalle nuove tecnologie informatiche (Consigli Comunali visionabili in streaming internet, archivio storico delle sedute, maggiore completezza delle informazioni relative a delibere, ordinanze, documenti a partire dall’avvio dell’iter deliberativo del consiglio, e via dicendo);
- Occorre istituire consulte permanenti con le associazioni che sul territorio offrono risposte ai bisogni delle persone e delle famiglie: è un modo per promuovere la cittadinanza attiva, aumentando la condivisione delle politiche pubbliche, la fiducia nelle istituzioni, la coesione della comunità territoriale;
- Le Commissioni consiliari dovranno essere sempre aperte alla cittadinanza;
- E' necessario creare un portare interattivo dedicato al contatto diretto con i cittadini che potranno esprimere opinioni, fornire suggerimenti, segnalare problematiche e manifestare il proprio grado di soddisfazione sull'operato dell'amministrazione comunale;
- Si terranno periodiche assemblee pubbliche di incontro e confronto fra cittadinanza e amministrazione;
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